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Chi sono

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Fin da piccola ho sempre detto che avrei fatto la pittrice anche se non provengo da una famiglia di artisti e mi sono diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera.  Successivamente ho seguito per un po’ di anni un’altra mia passione che è quella dei gioielli. Ho lavorato come designer orafa e modellista in cera di prototipi. Con i primi anni 2000, però, questo settore è fortemente cambiato e ha subito un declino. Ho sempre fatto tanti lavori diversi: baby sitter, in un call center, maschera in un cinema, commessa, promoter per un’azienda di colori per belle arti… la lista è lunga e probabilmente non li ricordo neanche tutti. Da ogni esperienza ho imparato qualcosa sicuramente, ma nella mia vita c’era molta insoddisfazione. La pittura non poteva essere solo un hobby.

Nel 2004 vari eventi familiari mi hanno portato a decidere della mia vita in modo diverso, ho scelto il mio benessere, volevo dare un senso alla mia vita!

La domanda che mi accompagna da sempre è: “Cosa ci faccio qui?”

Era arrivato il momento di trovare la risposta a questa e ad altre, tante, domande. Ho dato le dimissioni e sono partita per il cammino di Santiago. Durante quest’esperienza ho tirato fuori parti di me che non pensavo di avere. Mi sono detta che se sono riuscita ad attraversare a piedi i Pirenei e la Spagna allora avrei anche potuto fare l’artista. I limiti sono solo dentro noi stessi, è una cosa che si sente dire spesso, sembra una banalità me è una grande verità.

Volevo essere un’artista o una “pittrice della domenica”? La prima opzione era quella che più volevo, quella per cui batte il mio cuore.

Nel corso degli anni successivi mi sono dedicata alla mia crescita personale ed artistica. Perché sono assolutamente convinta che camminino insieme. Frequentare una scuola di formazione in arteterapia mi ha notevolmente aiutata nel percorso. Portando avanti il mio lavoro artistico è nata sempre più forte in me l’esigenza di “togliere”, di arrivare il più possibile all’essenziale. Contemporaneamente ho sentito anche la necessità di lavorare sul femminile, sulle antenate della mia famiglia ma anche su tutte le donne prima di me. Onorarle con le mie opere, con il mio lavoro che si è spostato dalla classica tela per artisti ai tessuti del corredo di mia nonna e di altre donne che me ne hanno fatto dono, oppure che ricerco nei mercatini.

 “Ogni donna che sana sé stessa guarisce tutte le donne che sono venute prima di lei e tutte le donne che verranno dopo di lei”

È una frase che ho trovato in rete, non so di chi sia, ma l’ho voluta dipingere su una parete del mio studio per ricordarmi che quello che faccio è possibile grazie a tutte le donne che ci sono state prima di me e, mi auguro, aiuti le donne che verranno in futuro.  Che tutto ciò che sto facendo contribuisca a far vivere alle donne che verranno dopo di me un mondo più semplice e in armonia con il maschile.

Ho partecipato a mostre personali, collettive e festival, ho iniziato a collaborare con una galleria. Sono sempre in cammino e non ho ancora trovato tutte le risposte ma ora la qualità della mia vita è completamente diversa.